Il mio processo creativo

Voglio descrivere più nel dettaglio il mio processo creativo, dall’idea iniziale fino alla sua realizzazione. Il pensiero, la scrittura, lo studio della luce, la costruzione del set, le pose per l’autoritratto…tutto quello che porta al risultato finale.

Il progetto al quale ormai mi dedico quasi esclusivamente da oltre due anni è “Diorami”. Che siano scene singole, storie brevi o progetti di più ampio respiro, quello che mi piace è creare set e renderli abitati da personaggi. In questo lavoro quello che faccio prima di tutto è scrivere: descrivere a parole quello che vedo nella mente, nella fantasia. Annoto accuratamente tutto su un quaderno o su foglietti volanti che poi custodisco gelosamente: ritagli di frasi, immagini, oggetti, pose fotografiche che suscitano in me interesse oppure emozioni particolari. Quando mi sono formata un’idea abbastanza chiara, definisco a grandi linee la scena o la serie che voglio rappresentare. Lo faccio disegnando come mi riesce, cioè non come vorrei saper fare, ma la base di tutta la progettazione resta una dettagliata descrizione scritta. Decido come vestirmi, quali pose assumere e faccio delle prove in digitale per le pose, perchè facendo tutto da sola non è facile capire se le pose e le inquadrature sono corrette. Quando è tutto pronto, uso il cavo per l’autoscatto e la macchina analogica per scattare gli autoritratti necessari, su un fondo neutro. Una volta stampate, le sagome dei personaggi, in camera oscura, le ritaglio e inizio ad allestire i diorami. A volte costruisco degli oggetti in cartone oppure uso piante secche, tessuti, qualsiasi cosa mi possa aiutare a rendere la scena più interessante, anche piccoli abbellimenti sulle sagome in certi casi, per dare tridimensionalità. E’ per me fondamentale avere chiara l’idea di come funzioneranno le luci nella scena finale. Le sagome sono necessariamente bidimensionali, mentre il diorama è tridimensionale, pertanto la luce agisce in modo differente sui vari elementi in scena. Per ottenere un risultato realistico è necessaria la massima cura fino dalla fase della progettazione. Infine eseguo la ripresa finale in pellicola formato 6×6. 

Il risultato finale di questo percorso creativo è un’opera fotografica, per questo piccolo viaggio dietro le quinte ho scelto lei, una me persa tra mille pensieri che spesso perde la strada e si ritrova cullata e protetta tra pagine e parole spesso confuse, ma sempre trasparenti. 

"tra le mie pagine"