pensava chimera ma era altalena

Questo lavoro racconta del sogno, mi affascina l’idea dell’equilibrio come categoria dello spirito, ricerca di armonia, movimento emotivo ed  interiore. Senza questo, è stasi, è ristagno. La stasi emotiva ha bisogno di una rottura per continuare a fiorire e trovare nuovi percorsi. Il sogno, in questo senso, è proprio quella rottura del rimanere, l’evasione verso l’ignoto, quell’istante in bilico tra notte e giorno, tra reale e fantastico, metaforicamente tra buio e luce, quel momento di squilibrio nella quotidianità che ci permette di guardare oltre e di evolvere ed avanzare. La protagonista gioca sul filo, entra ed esce dal sogno tenendosi in perfetto equilibrio, le ali sul pavimento alla fine mi lasciano con una domanda, ha volato o ha sognato di farlo? Questo viaggio onirico con finale incerto mi provoca quello sbilanciamento di cui ho bisogno per continuare a pormi domande e cercare, assieme alle risposte, l’effimero equilibrio.