E’ stato intenso e delicato allo stesso tempo lavorare su questo progetto, perchè quando entri nel dolore e nella perdita, quando non conosci e non hai provato sulla tua pelle quel dolore e quella perdita, l’unica cosa che puoi fare è affacciarti silenziosa e in punta di piedi, cercando di avere rispetto e tentare di descrivere sensazioni attraverso immagini, suggestioni, parole, luci ed ombre…
In questo caso le parole non sono le mie, ma quelle di sopravvissuti, racconti che ho trovato in rete e che ho condiviso in un piccolo libro d’artista, una raccolta di appunti e memorie che insieme alle immagini e a quelle buste da lettera senza destinazione cercano di dare forma a qualcosa che forma non ha.